4 novembre 2021

Il Comune di Genova decide di approvare in tutta fretta un nuovo regolamento per l’applicazione dell’ISEE ai servizi socio-assistenziali, senza la condivisione con l’ordine degli assistenti sociali, degli psicologi e la co-progettazione insieme agli operatori del Terzo Settore. In questo modo l’amministrazione rischia di non essere in linea con il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza per tutti con il pericolo di burocratizzare il percorso di presa in carico.

Un argomento cruciale, quello del bisogno sociale, soprattutto oggi che la pandemia ha acuito differenze e povertà tra i cittadini, e che avrebbe avuto bisogno di un maggiore approfondimento, chiesto dal PD con la proposta di sospensiva della delibera oggi in discussione in Consiglio comunale.

Purtroppo la maggioranza ha scelto di andare avanti nella votazione del documento, sprecando un’importante occasione di confronto. Ho segnalato più volte in Commissione che l’amministrazione non ha avviato un’analisi del bisogno prima di proporre questa regolamentazione. Eppure, sono molti i nuovi dati demografici e socio economici a disposizione del Comune, ad esempio quelli collegati alle richieste dei buoni spesa Covid.

L’amministrazione, dove purtroppo manca un assessore ai Servizi sociali, avrebbe dovuto avviare, anche col contributo del Consiglio comunale, un percorso che, partendo dall’analisi dei bisogni, affrontasse una riorganizzazione dei servizi in base alle vecchie e alle nuove povertà, prevedendo infine la regolamentazione dell’accesso alle prestazioni, nell’ottica di una maggiore equità. Questo regolamento si scontra con l’indirizzo della Pubblica Amministrazione a livello nazionale che chiede la semplificazione e la dematerializzazione dell’accesso ai servizi pubblici. Inoltre, si sminuisce il lavoro professionale dell’assistente sociale che oggi più che mai va sostenuto nell’ottica della formulazione di progetti individuali.

Ho provato insieme agli altri consiglieri del gruppo PD, comunque, a migliorare il testo della maggioranza, proponendo una serie di ordini del giorno e ottenendo la rielaborazione dei dati statistici e socio e economici della città per ripensare i servizi insieme ai rappresentanti del Terzo settore e la costituzione di diversi tavoli di lavoro: sulle vecchie e nuove povertà, con le organizzazioni sindacali per potenziare il numero di assistenti sociali a disposizione del Comune, sull’emergenza casa con Prefettura, ANCI, organizzazioni sindacali ed enti coinvolti in questa tematica.