Occorre pensare alle scuole non solo come edifici e luoghi educativi ma anche come spazi pubblici e presidi sul territorio di cui prenderci cura, in cui sostenere ed incentivare buone pratiche: mobilità sostenibile, offerta di spazi verdi, attività sportive e culturali, aggregazione sociale.
La scuola non è solo il luogo che trasmette saperi, ma anche quello dove si forma una comunità ed è per questo che il suo valore è inestimabile. In essa le bambine e i bambini devono essere riconosciuti come soggetti
protagonisti della loro crescita, la loro autonomia deve essere perseguita non solo come acquisizione di abilità, ma essere connessa alla sfera emotiva, affettiva e sociale.
La scuola non può sostituirsi ai servizi sociali e sanitari, deve ritornare ad essere uno dei nodi della rete ed è responsabilità dell’amministrazione comunale far sì che i servizi e le professionalità siano a servizio della scuola, del personale, delle bambine e dei bambini e delle famiglie.
Non si può negare il difficile periodo storico ma la scuola deve essere sempre e luogo di Speranza, di Pace e di Democrazia. Va rimessa al centro l’attività della Conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche rinsaldando un forte patto tra gli attori coivolti affinchè sia forte la rete a sostegno anche dei più fragili ma non solo.
La conoscenza delle scuole, delle loro attività e delle esperienze pilota, delle loro difficoltà e punti di forza, della loro collocazione nel territorio di appartenenza deve essere materia in cui un assessore comunale preposto deve risultare ben preparato.